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Cultura sabato 22 aprile 2017 ore 15:09

I musei inaugurano i percorsi per non vedenti

La rete museale della vallata presenta “Imparare con le mani” sabato 29 aprile. Percorsi espositivi per non vedenti e ipovedenti nei musei



CASENTINO — Sabato 29 aprile alle ore 15:30 al Museo dell’Arte della Lana a Stia saranno presentati i percorsi espositivi per non vedenti ed ipovedenti della rete “Musei ed Ecomusei del Casentino”.

Con la realizzazione di questo progetto il Museo dell’Arte della Lana, il Museo Archeologico “Piero Albertoni” di Bibbiena e l’Ecomuseo del Casentino tendono la mano a chi non vede, confermandosi luoghi di arte, storia e cultura fruibili ed accessibili a tutti, in cui si riescono ad abbattere le barriere percettive e sensoriali che costantemente incontrano i disabili della vista.

L’iniziativa, realizzata con la collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Firenze, partirà dalle ore 11:30 con la prima tappa presso il Museo del Bosco e della Montagna di Stia, antenna dell’Ecomuseo del Casentino, dove saranno presentate le scatole tattili “Con gli occhi nelle mani”. La presentazione proseguirà dalle ore 15 al Museo dell’Arte della Lana con l’illustrazione dei percorsi tattili realizzati dal Museo Archeologico “Piero Albertoni”. 

Dopo il saluto degli amministratori locali, alle 15:30 avrà inizio la cerimonia inaugurale del progetto a cui parteciperà il dott. Eike Schmidt, Direttore della Galleria degli Uffizi, prima in Italia insieme al Museo Galileo di Firenze, a dedicare appositi percorsi al pubblico ipo e non vedente. Il Direttore del Museo dell’Arte della Lana, dott. Andrea Gori, collabora da anni con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e da questa sinergia nelle sale del museo sono stati creati in passato percorsi sonori e tattili con le fibre tessili e i tessuti, molto apprezzati da tutti i visitatori.

Il nuovo percorso espositivo completa il progetto di abbattimento delle barriere percettive con l’introduzione di didascalie in braille e in nero a caratteri grandi per gli ipovedenti che riportano i testi relativi ai punti salienti di ogni sala del museo. Accanto ai testi sono state riprodotte immagini in rilievo degli strumenti simbolo all’arte della lana, solitamente visibili all’interno delle teche. In questo modo tutti possono toccare le cesoie per la tosatura, il fuso della filatura e la navetta della tessitura.

Anche il Museo Archeologico ha introdotto l’utilizzo di strumenti di supporto alla visita per i disabili della vista inserendo in alcune sale ricostruzioni tattili con relativa didascalia in braille e in nero a caratteri ingranditi. Nella sala preistorica è così possibile toccare strumenti originali in selce, risalenti a oltre 50.000 anni fa e provenienti dal Casentino; nella sala dedicata al Lago degli Idoli si potrà prendere fra le mani la riproduzione in bronzo di una statuetta di guerriero, del tutto simile a quelle etrusche presenti nelle vetrine; nella sezione sul santuario etrusco di Socana le mani potranno invece incontrare la ricostruzione di una delle antefisse a testa femminile che ornavano il tetto del tempio; nella mostra temporanea sull’Altomedieovo è infine possibile toccare alcuni dei reperti lapidei, seguendone le eleganti decorazioni in rilevo. Inoltre ogni sezione è corredata di una scheda di sala a caratteri ingranditi e braille che ne presenta i contenuti principali.

Sia il Museo Archeologico che il Museo dell’Arte della Lana hanno provveduto a stampare guide cartacee in nero a caratteri ingranditi e in braille, che possono essere utilizzate come ulteriore strumento di supporto alla visita, in cui la parte scritta è corredata da alcune figure in rilievo.

L’Ecomuseo del Casentino ha realizzato due scatole sensoriali itineranti allo scopo di promuovere attività tattili legate alle tematiche delle sue numerose strutture: “Con gli occhi nelle mani. Alla scoperta dei tesori del Casentino”. Le scatole scomposte si trasformano in quadri materici e a rilievo corredati da didascalie e supporti cartacei con caratteri ingranditi e in braille. Quattro di essi sono dedicati alle sapienze artigianali della Valle: il legno, il ferro, la lana, la pietra ed i mulini ad acqua. Gli altri quattro ai miti e alle leggende con la sfida di rendere percepibile al tatto quanto c’è di più immateriale: le credenze tradizionali. Ecco allora che i fruitori saranno condotti “per mano” alla conoscenza di alcune delle figure più caratteristiche dell’immaginario casentinese: il badalisco, le fate, il diavolo, le “paure”.

La realizzazione dei percorsi espositivi e degli strumenti di supporto alle attività didattiche è stata possibile grazie al contributo di Regione Toscana, Unione dei Comuni Montani del Casentino, Fondazione Lombard, Comune di Bibbiena, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nell’ambito del progetto PIC 2015.


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