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Attualità giovedì 27 ottobre 2016 ore 17:45

Il caso della ferrovia casentinese su Repubblica

Le nuove disposizioni dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie continuano a far discutere e Repubblica rilancia la proposta di Lfi



CASENTINO — L'Ansf nelle scorse settimane ha disposto nuovi vincoli sulle linee locali: limite di velocità massimo a 50 km/h e sosta dei treni in prossimità dei passaggi a livello non adeguatamente protetti.

Su queste scelte si è accesa una dura battaglia da parte delle compagnie che gestiscono le ferrovie minori che contestano l'adeguatezza di queste regole, giudicate eccessivamente prudenti.

La Repubblica rilancia la proposta di Tft (Gruppo Lfi) con un'intervista al direttore, Mario Banelli: "in Toscana la Tft che gestisce le linee da Arezzo a Stia e Sinalunga ha introdotto ad esempio un secondo macchinista: "Così possiamo andare a 70 chilometri orari - spiega il direttore di esercizio Mario Benelli - anche se il vero problema è l'obbligo di fermarsi con il treno ai passaggi a livello senza barriere." si legge nell'articolo che poi elogia la ferrovia casentinese.

"La Tft, comunque, è l'azienda tra le più avanti nella lista delle ex concesse. La Regione Toscana infatti ha già finanziato con 20 milioni di euro il sistema di segnalamento Ermts (quello dell'alta velocità) e a breve saranno lanciati i bandi di gara", scrive il giornalista di Repubblica. 

Anche il direttore dell'Agenzia Gargiullo è costretto ad ammettere: "Ci sono 3-4 aziende che sono avanti e in sei mesi riusciranno a mettersi in regola mentre altre sono ancora molto indietro".

Ma la battaglia è ancora lunga e le ferrovie locali rischiano grosso. La proposta di Lfi è quella di utilizzare un doppio macchinista per continuare a circolare ad una velocità adeguata ed eliminare le soste ai passaggi a livello imposte. Il rispetto delle disposizioni dell'agenzia sarebbe infatti micidiale perche comporterebbe un aumento spropositato dei tempi di percorrenza e il rischio di dover cancellare molte corse. Un problema di non poco conto in una vallata in cui il treno è l'unico, vero, mezzo di trasporto pubblico. 


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