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Economia lunedì 26 giugno 2017 ore 09:04

Casentino: poco credito, poca acqua e troppe buche

Il presidente di CNA Casentino chiede chiarezza sulla manutenzione delle strade e sui progetti per fronteggiare l’emergenza idrica



CASENTINO — Buche sulle strade, terra senz’acqua, imprese senza credito. “E’ una visione esasperata e sintetica ma non molto lontana dalla realtà ed è in grado di rappresentare sufficientemente bene il Casentino – commenta Tommaso Ausilio, presidente di CNA Casentino. Il contesto più paradossale è quello delle strade. Buche e toppe sono la norma su quella principale, di fondovalle. Le condizioni delle altre sono addirittura peggiori. La strada dei Mandrioli, ad esempio, è rimasta chiusa per oltre un mese”.

Tommaso Ausilio chiede una riflessione sul ruolo delle Province: “le competenze sono di questo ente ma gli amministratori lamentano carenza di risorse. Il referendum non ha contribuito a fare chiarezza ma il Governo deve prendere decisioni chiare e coerenti. Qualcuno si deve assumere l’onere della manutenzione delle strade e se questo qualcuno è la Provincia, allora deve avere i necessari finanziamenti. Questa fase d’incertezza istituzionale non può essere pagata da chi utilizza le strade, a cominciare dalle imprese”.

Tanto più che la crisi continua a far maturare i suoi effetti negativi. “Da questo punto di vista – sottolinea Ausilioil Casentino ha una situazione particolare con due istituti che negli anni si sono affermati come principali, non voglio dire esclusivi, punti di riferimento per l’erogazione del credito. E questi istituti, guarda caso, sono quelli che hanno vissuto esperienze molto difficili: Banca Etruria e Monte dei Paschi. Questa situazione ha contribuito a rendere la crisi ancora più pesante per le imprese casentinesi. Mi auguro che la svolta Ubi possa produrre presto effetti positivi in Casentino: l’auspicio è un’attenta valutazione dei bisogni e delle potenzialità di questo territorio”.

Infine l’acqua che non c’è. “La situazione si annuncia drammatica. Basta guardarsi intorno e vedere la situazione dell’Arno e dei torrenti. I campi sono secchi e le coltivazioni a rischio. In molti casi non è caduta una goccia d’acqua tra il periodo della semina e quello del potenziale raccolto. E’ necessario che l’Autorità di settore e Nuove Acque chiariscano quali iniziative hanno in programma per quella che si annuncia come una vera e propria emergenza”.


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