Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 07:00 METEO:BIBBIENA20°  QuiNews.net
Qui News casentino, Cronaca, Sport, Notizie Locali casentino
domenica 05 maggio 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Il video delle prove della Bugatti Bolide in pista, su asciutto e bagnato

Attualità sabato 27 febbraio 2016 ore 11:12

Confcommercio: "troppe sagre, servono più regole"

Secondo il presidente della delegazione casentinese di Confcommercio Adelmo Baracchi il fenomeno è fuori controllo ed i Comuni dovrebbero intervenire



BIBBIENA — “Arezzo ha appena approvato il nuovo regolamento comunale sulle sagre, i Comuni del Casentino dovrebbero seguire l’esempio del capoluogo perché nella vallata il fenomeno è fuori controllo”. Lo afferma il presidente della delegazione casentinese di Confcommercio Adelmo Baracchi.

“Nel 2015 abbiamo calcolato che, da luglio a settembre, ogni fine settimana in Casentino sono state organizzate una media di sette sagre in contemporanea. Davvero troppe, se si pensa che in quelle occasioni il fatturato di ristoranti e pizzerie si riduce di almeno il 30%, proprio nella stagione in cui si dovrebbe lavorare di più anche grazie alla presenza dei turisti”, prosegue Baracchi.

“In alcune località le sagre, quelle vere e genuine, sono eventi che richiamano molta gente e portano benefici a tutti, locali compresi”, precisa il presidente dei commercianti, “e ci sono diversi Comuni che si sono dotati di un regolamento specifico sulle sagre. Pratovecchio-Stia, ad esempio, così come Chitignano e Castel Focognano. Purtroppo altri Comuni, compresi i più grandi di Bibbiena e Poppi (oltre a Castel San Niccolò , Ortignano Raggiolo, Chiusi della Verna, Montemignaio, Talla), ancora non lo hanno e lasciano proliferare eventi di ogni tipo, a discapito delle imprese della ristorazione che sono le uniche a creare vera occupazione e ricchezza”.

Confcommercio invita quindi le amministrazioni casentinesi che non lo avessero ancora fatto a dotarsi al più presto di un documento per disciplinare il calendario delle sagre e riconoscere quelle ‘vere’ dalle ‘false’

"Dovrebbero essere consentite solo le sagre radicate nella tradizione - spiega Baracchi - incentrate intorno ad un prodotto o ad un menù fortemente tipico, che reinvestono il ricavato per valorizzare la propria comunità, ad esempio restaurando monumenti o attività sociali. Tutto il resto delle sagre è spesso attività di somministrazione mascherata, chi vuole farla si rassegni e diventi imprenditore, pagando gli oneri previsti. “Stesso mercato, stesse regole” è il nostro motto e deve valere per tutti”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Ecco l'elenco dei prezzi del carburante in provincia di Arezzo. Comune per comune gli impianti più economici dove fare rifornimento.
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Adolfo Santoro

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità

Attualità