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Lavoro lunedì 13 febbraio 2017 ore 20:00

Bolkestein, “Ambulanti subito fuori"

La Confcommercio aretina denuncia il caos legato all’applicazione della direttiva Bolkenstein, che sta mettendo a rischio 800 attività in provincia



CASENTINO — “Basta con i rimpalli di competenze e il caos procedurale: se i Comuni non hanno intenzione di rispettare gli accordi previsti con l’Intesa, allora ci si dia da fare per far uscire subito gli ambulanti della Bolkestein”. Non usa mezzi termini, il presidente provinciale della Fiva (Federazione Italiana Venditori su Area Pubblica)-Confcommercio aretina Rodolfo Raffaelli. In nome e per conto degli ambulanti associati, chiede quindi alle istituzioni e alle forze politiche un impegno concreto per risolvere una volta per tutte l’ormai annosa questione dei rinnovi delle concessioni. “In provincia di Arezzo ci sono oltre 800 imprese, 14mila in Toscana e duecentomila in Italia, che ormai da troppo tempo stanno col fiato sospeso in attesa di conoscere che futuro avranno, se precario o stabile. Ed è certo che se la direttiva europea venisse applicata in tutte le sue declinazioni non avrebbero più certezze: tutti i bandi per il rinnovo delle concessioni dei posteggi nelle fiere e nei mercati verrebbero rimessi in gioco, azzerando di colpo ogni differenza tra imprese, a partire dai valori dell’esperienza, della professionalità, della serietà. A chi giova tutto questo? Non certo alle nostre piccole imprese”.

“Una cosa è certa”, sottolinea il presidente Raffaelli, “non possiamo continuare a vivere in questo clima di incertezza e confusione, quindi diciamo basta alle mezze misure che penalizzano imprese, Comuni ed istituzioni virtuose e – al contrario – disincentivano l’azione di pezzi di Stato già in colpevole ritardo e difetto”.

Il presidente della Fiva-Confcommercio aretina annuncia quindi lo stato di agitazione dell’intera categoria. “Se, in sede di conversione, il Milleproroghe dovesse contenere ancora la misura irrazionale della proroga delle concessioni, siamo disposti a scendere in piazza per far sentire la nostra voce. Bloccheremo il Paese: la nostra federazione degli operatori su aree pubbliche rappresenta una larga parte delle imprese del settore. Difendiamo gli interessi di chi si alza la mattina e va a lavorare, accettiamo tutte le sfide, ma non vogliamo essere presi in giro. Non vorremmo che proroghe e temporeggiamenti fossero solo una scusa per favorire gli interessi della grande distribuzione e schiacciare la piccola impresa, la risposta non potrà che essere dura. La politica gioca con i numeri e noi siamo stufi di essere presi in giro”.


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